Esperienza al vostro servizio
Maurizio Cassano
Milanese, laureato in Economia e Commercio presso l’Università Cattolica di Milano, dal 1986 è iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano e dal 1995 all’Albo dei Revisori dei Conti.
Amministratore Unico dalla sua costituzione, il Dott. Maurizio Cassano attualmente è fondatore ed Amministratore Unico di C.S.E. CENTRO STUDI ECONOMICI s.r.l., fondatore ed Amministratore Unico di STUDIO CASSANO s.r.l..
Già Vicepresidente nazionale e Presidente per Milano e provincia di CONFLAVORO PMI, Confederazione delle Piccole e Medie Imprese, fonda e dirige come Presidente nazionale CONFITALIAPMI, Associazione che rappresenta la cultura, la creatività e l'impegno imprenditoriale della Piccola e Media Impresa, che in essa trova informazione, rappresentanza degli interessi generali, rapporto con le controparti negoziali e con le Istituzioni.
Curatore fallimentare e liquidatore giudiziale, nonché Consulente Tecnico del Giudice del Tribunale di Milano, vanta un’esperienza trentennale nel campo della consulenza fiscale, tributaria, societaria ed amministrativa.
Pubblicista per le maggiori testate economico-fiscali italiane, esperto in tema di legge sulla Privacy, relatore ai corsi istituiti presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano in riferimento alla normativa sulla tutela dei dati personali, ha pubblicato per le edizioni Il Sole 24 Ore “La privacy negli studi professionali e nelle imprese di servizi”.
Relatore ai principali congressi europei in tema di tecnologie dell’ e-commerce ed informatica applicata all’area contabile/ fiscale, presiede un gruppo di ricerca europea su sistema informatico di quarta generazione per la creazione di un ERP gestionale finalizzato alla gestione della contabilità in multilingua e multifiscalità territoriale (progetto Logres, brevetto e marchi registrati).
Docente ai Master in Organizzazione e Tecnologie dell’E-Commerce, organizza e conduce seminari di aggiornamento in ambito contabile /fiscale per aziende medio – grandi.
Già membro del Collegio dei Sindaci dell’A.L.E.R. di Bergamo, membro del Collegio dei Sindaci di un primario Consorzio di Credito, ha una consolidata esperienza di Revisore dei Conti nei principali Comuni dell’hinterland milanese.
Nell’ambito degli enti culturali no-profit, già membro del Collegio dei Revisori della Fondazione Boschi – Di Stefano di Milano, è Segretario Generale della Fondazione Carlo Colla & Figli, ente culturale milanese riconosciuto a livello internazionale.
La sua peculiarità è quella di affiancare l’imprenditore con un supporto gestionale fortemente strategico e proattivo, non soltanto nella risoluzione delle problematiche legate alla gestione ordinaria dell’azienda ma anche e soprattutto in operazioni straordinarie, come acquisizioni all’estero, accordi societari e commerciali particolarmente articolati e complessi, occupandosi altresì di finanza straordinaria.
Il valore della consulenza, di background internazionale, messa a disposizione dallo STUDIO CASSANO, si basa sulla capacità di analizzare ed elaborare dati dinamici, valutando caso per caso in modo approfondito e fornendo la soluzione più idonea in ogni specifica esigenza della PMI, della azienda multinazionale e degli Enti pubblici e privati.
chi siamo
Studio Cassano
Lo STUDIO CASSANO nasce agli inizi degli anni '80 dall'attività professionale del Dott. Maurizio Cassano, iscritto all’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano ed all’Albo dei Revisori dei Conti.
Lo STUDIO del Dott. MAURIZIO CASSANO si è sempre contraddistinto per l’ integrità morale, la correttezza e l’indipendenza professionale.
In circa 35 anni di attività si è affermato, a livello nazionale ed internazionale, come una delle realtà professionali più significative ed ha progressivamente allargato il raggio di azione, le competenze e la gamma di servizi offerti.
Notevoli sono gli sforzi di aggiornamento e formazione professionale della struttura, il cui riflesso nei confronti della clientela è volto a mantenere il tradizionale rapporto personale di fiducia cliente – professionista, nell'ambito della consulenza amministrativa, fiscale, legale e societaria, dalla nascita e costituzione dell’impresa, durante la sua evoluzione e nel processo di internazionalizzazione.
Caratteristiche chiave dello STUDIO CASSANO sono il tempestivo flusso di notizie verso il cliente, la conoscenza approfondita delle problematiche, un lavoro interdisciplinare interno ben coordinato, l’uso degli strumenti tecnologici più sofisticati ed all’avanguardia.
Si avvale di propri modernissimi centri elaborazione dati, C.S.E. CENTRO STUDI ECONOMICI S.r.l. e STUDIO CASSANO S.r.l.
E' composto da circa venti persone fra dipendenti, collaboratori e personale di supporto, principalmente laureati in economia e commercio o diplomati in materie tecnico-commerciali.
Lo STUDIO CASSANO opera in consolidata partnership con alcuni primari studi di consulenza notarile e legale e con consulenti del lavoro interni, per integrare e completare la gamma di servizi a disposizione del cliente, proponendosi comunque e sempre quale interlocutore unico ed affidabile punto di riferimento per la risoluzione di gran parte delle problematiche della piccola – media impresa e della grande azienda multinazionale.
Aree di Intervento
Il valore della consulenza, di background internazionale, messa a disposizione dallo STUDIO CASSANO, si basa sulla capacità di analizzare ed elaborare dati dinamici, valutando caso per caso in modo approfondito e fornendo la soluzione più idonea in ogni specifica esigenza della PMI, della azienda multinazionale e degli Enti pubblici e privati.
Il Partner ideale per:
- Piccola - media impresa
- Grande azienda multinazionale
Siamo specializzati in
Assistenza per costituire imprese e/o società e per espletare tutte le conseguenti formalità amministrative e burocratiche presso i vari enti per la predisposizione di:
– atti costitutivi;
– statuti;
– contratti;
– consulenza in materia di trasformazioni, fusioni, scissioni societarie;
– cessione ed affitto d’azienda;
– scioglimento e liquidazione dell’attività aziendale;
– gestione della crisi dell’impresa e nell’ipotesi di mancata ripresa della stessa;
– assistenza in fase di procedure concorsuali, quali il fallimento;
– valutazioni del patrimonio aziendale e relazioni di stima;
– assistenza per arbitrati, conciliazioni, vertenze giudiziali e stragiudiziali.
Lo Studio fornisce valida assistenza in tutti i campi della normativa fiscale-tributaria sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche:
– dichiarazioni fiscali;
– assistenza nelle verifiche fiscali.
Viene fornita assistenza a soggetti sottoposti a controlli e verifiche da parte di organi dell’Amministrazione Finanziaria.
Lo Studio Cassano, con sede operativa situata a pochi metri dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano e Regionale della Lombardia, offre il servizio di assistenza e consulenza fiscale in ogni fase del ricorso tributario sia per i clienti (persone fisiche ed aziende) che per conto di altri professionisti, gestendo tutti gli aspetti riguardanti il pre-contenzioso e il contenzioso tributario.
Lo Studio del Dott. Maurizio Cassano ha comprovata esperienza con risultati certi e competenze specifiche nei ricorsi tributari avverso:
– Avviso di accertamento IVA e/o imposte dirette a seguito di processo verbale di constatazione o di segnalazione centralizzata;
– Accertamento sintetico da redditometro (articolo 38 D.P.R. 600 del 1973);
– Accertamento da Studi di Settore;.
– Cartella di pagamento per controllo automatico e/o formale (rispettivamente artticoli 36 bis e 36 ter del D.P.R. 600 del 1973);.
– Avviso di rettifica e liquidazione per maggior valore di cessione immobili ai fini dell’imposta di Registro, Catastale ed Ipotecaria;.
– Accertamento per tributi locali (ICI, Tarsu; Imposta Comunale sulla Pubblicità, Tosap, etc..);.
– Provvedimento di diniego degli Uffici Amministrativi/Agenzia delle Entrate (rimborsi, condono, etc..)
– Silenzio Rifiuto contro rimborso “imposte non dovute”;
– Silenzio Rifiuto contro rimborso Irap lavoratori autonomi ed agenti di commercio privi di autonoma organizzazione (articolo 38 D.P.R. 602 del 1973).
Svolge pianificazioni fiscali a breve termine personalizzate per i propri clienti sulla base della normativa in vigore. Inoltre, offre un servizio d’aggiornamento continuo in materia di novità fiscali e personalizzazione della strategia fiscale in relazione alle singole esigenze, consulenza in sede di dichiarazione dei redditi, assistenza in sede di contenzioso tributario (istanze di sgravio, accertamenti con adesione, ricorsi) dinanzi agli Uffici Finanziari ed alle Commissioni Tributarie.
Lo Studio interviene in:
– piani di risanamento aziendale;
– piani di consolidamento e di ristrutturazione del debito;
– concordati giudiziali e stragiudiziali;
– procedure di fallimento;
– piani industriali di rilancio dell’azienda;
– studio ed analisi di start-up.
Vengono effettuati:
– l’ analisi della convenienza riguardante la scelta della figura giuridica dell’ente non profit (ONLUS, fondazione, associazione riconosciuta o non);
– lo studio dello statuto;
– la redazione dei rendiconti sia ai fini istituzionali che fiscali;
– l’analisi, l’ impostazione e la redazione del bilancio sociale, anche con riferimento ad enti profit.
Lo Studio supporta l’impresa per la predisposizione di tutte le misure di sicurezza previste dalla vigente normativa in tema di trattamento dei dati personali (comuni e sensibili) (Decreto Legislativo 30 giugno 2003 n. 196):
– predisposizione del Documento Programmatico sulla Sicurezza e relativi allegati tecnici;
– predisposizione dell’Organigramma Responsabilità, Ruoli ed Incarichi;
– elaborazione delle Lettere di incarico e lettere di nomina ai soggetti che effettuano il trattamento;
– analisi delle Banche Dati utilizzate con individuazione della tipologia di dato personale trattato (se comune o sensibile);
– analisi dell’infrastruttura informatica utilizzata e conformazione della stessa alla normativa vigente;
– analisi delle credenziali di accesso, modalità di composizione e periodicità di cambiamento;
– mantenimento degli standard di sicurezza.
In particolare STUDIO CASSANO S.r.l. è stato scelto da ITHRAA, Ente Pubblico per lo sviluppo dell’OMAN quale Ufficio di Rappresentanza sul territorio italiano.
STUDIO CASSANO assiste le aziende nella promozione dei propri servizi e prodotti in Oman ed all’estero, ricercando partner controparti estere, verificando le possibili fonti di finanziamento esistenti sia statali, regionali e comunitarie. Garantisce un supporto in tutte le operazioni che si rendono necessarie per stabilire una solida presenza nei mercati internazionali, individuando e segnalando reali opportunità commerciali e fornendo poi il supporto necessario per tradurle in un risultato economico positivo, attraverso le seguenti operazioni:
- Assistenza all’impresa con strumenti efficaci di strategia, marketing e comunicazione, al fine di guidarne l’ingresso in un nuovo mercato estero con la metodologia più consona alla tipologia dell’azienda stessa e agli obiettivi prefissati;
- Identificazione dei potenziali interlocutori che lavorano nell’area di interesse e ricerca di potenziali partners locali già presenti nel mercato target con cui instaurare un’alleanza strategica finalizzata alla creazione di un modello di business che potrà migliorare le performance di entrambe le imprese;
- Assistenza legale e tributaria per garantire un competitivo ed efficace inquadramento fiscale nel mercato straniero per poter usufruire al meglio delle agevolazioni che alcuni governi locali mettono a disposizione di chi guarda a nuovi mercati per espandere il proprio business;
- Consulenza al fine dell’individuazione del percorso di internazionalizzazione più funzionale alle esigenze dell’impresa; assistenza nella predisposizione di un piano di penetrazione nel mercato target estero attraverso una rete mirata di agenti; selezione e individuazione di un distributore realmente funzionale alla tipologia del prodotto.
Con l’introduzione dell’accordo Basilea 2, lo Studio affianca il Cliente nella gestione dell’area finanziaria, in particolare nella gestione della concessione del credito ai clienti, e promuove presso il sistema bancario e creditizio la ricerca delle soluzioni finanziarie più vicine alle esigenze aziendali.
Viene effettuata l’analisi delle richieste di credito, delle scelte sui tempi e modalità di concessione di credito ai Clienti, partecipando attivamente alla pianificazione della tesoreria per affrontare eventuali tensioni di liquidità.
Ricerca le possibili fonti di finanziamento ordinarie e/o speciali e individua le garanzie da concedere; redige piani aziendali per la pianificazione strategica e introduce sistemi di autovalutazione degli aspetti economici e reddituali con analisi per indici e flussi.
Lo Studio valuta la situazione economico-finanziaria dell’impresa, soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione del fatturato, individua quali garanzie reali e personali possano essere presentate a fronte di una richiesta di affidamento e, infine, stila una reportistica con tutte le informazioni qualitative e andamentali, senza dimenticare l’esposizione complessiva dell’impresa e le sue esigenze di credito.
Assiste l’Azienda nella richiesta delle linee di credito finalizzate a:
– investimenti materiali per l’acquisto di macchinari, attrezzature, strumenti, automezzi, impianti;
– investimenti immateriali per lo sviluppo tecnologico, riorganizzazione aziendale;
– ristrutturazione ed acquisto immobili aziendali;
– fido di cassa;
– anticipo fatture e portafoglio;
– anticipo import ed export;
– interventi di aumento di capitale sociale.
La Fiscal Due Diligence, soprattutto nelle operazioni straordinarie, è uno strumento fondamentale.
Attraverso un’analisi approfondita, vengono focalizzati gli aspetti critici di un’impresa e della sua attività, valutati nell’ottica del potenziale investitore, il quale ha come obiettivo quello di massimizzare il profitto, di contenere l’assunzione di rischi e di limitare al massimo l’esborso finanziario.
Lo Studio è in grado di effettuare verifiche sulla posizione fiscale di una determinata società o gruppo, relativamente a:
· la corretta interpretazione e applicazione della normativa fiscale ordinaria e straordinaria vigente;
· l’individuazione delle aree a rischio;
· la rilevazione di potenziali responsabilità;
· gli scenari fiscali in caso di acquisizione o vendita di società;
· i benefici fiscali futuri;
· l’adeguamento ai nuovi regolamenti e gestione di precedenti irregolarità, sfruttando le opportunità concesse dalla legge.
Predispone quindi un documento cui sono evidenziati i risultati dell’analisi ed in particolare le aree di criticità che l’investitore deve tener in considerazione.
Lo Studio, grazie ai propri consulenti del lavoro interni, garantisce ai propri clienti un’attenta e competente gestione di tutti gli aspetti contabili, economici, giuridici, previdenziali, fiscali scaturenti dai rapporti di lavoro intrattenuti dalle aziende.
I settori in cui opera sono costituiti da ogni tipo di impresa, dalle piccole a quelle di grandi dimensioni, di ogni settore produttivo, avendo affinato una particolare esperienza di gestione di quasi tutti i contratti collettivi stipulati sia in sede nazionale che nelle realtà aziendali.
Il Cliente ha la possibilità di fruire non solo della completa gestione dei rapporti di lavoro dal momento della loro costituzione alla loro estinzione,(comprese le assistenze in sede ispettiva, contenzioso ecc,) ma anche della sola consulenza, attraverso interventi di volta in volta richiesti per la soluzione di particolari problemi o per l’adempimento a specifici obblighi imposti dalla legge o dagli organi di vigilanza in materia di lavoro.
Lo Studio in particolar modo è estremamente competente nell’assistenza e rappresentanza dell’azienda nelle vertenze extragiudiziali davanti le commissioni di conciliazione ed in sede di arbitrato, promosse da lavoratori dipendenti, da autonomi e parasubordinati.
Le aree di intervento sono le seguenti:
CONSULENZA CONTRATTUALE:
Gestione delle diverse tipologie di Contratti Collettivi di Lavoro.
Interpretazione e applicazione delle norme anche tramite confronti con le Associazioni di Categoria.
CONSULENZA PREVIDENZIALE ED ASSISTENZIALE:
Inquadramento previdenziale delle Aziende.
Inquadramento INAIL (valutazione rischi).
Contenzioso e ricorsi INPS e INAIL.
Consulenza pensionistica.
CONSULENZA GIURIDICA:
Interpretazione ed applicazione delle norme di Legge in materia di lavoro.
Stesura contratti individuali di lavoro.
Legge Biagi: apprendistati, contratti d’inserimento, contratti a progetto, ecc.
Assistenza nell’applicazione delle normative disciplinari (contestazioni e provvedimenti).
Vertenze individuali di lavoro: assistenza del Cliente nelle trattative presso gli Uffici del Lavoro o in sede stragiudiziale.
CONSULENZA SINDACALE:
Trattative sindacali.
Procedure per cessioni rami d’azienda.
Procedure di Cassa Integrazione (Ordinaria e Straordinaria).
Procedure di mobilità.
Il centro di servizi interno, STUDIO CASSANO S.r.l., si occuperà delle seguenti adempienze:
Elaborazione dei cedolini svolta interamente all’interno da personale specializzato;
Prospetti contabili: prima nota, ratei e TFR
Adempimenti annuali: CUD, 770, autoliquidazione INAIL;
Data reporting;
Elaborazione budget aziendali;
Gestione pratiche Collocamento: assunzioni, trasformazioni e cessazioni.
Denunce d’infortunio.
Esame circa la ragionevolezza di piani di risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e di riequilibrio della sua situazione finanziaria (ex art. 67 3° comma lettera d) L.F.);
Esame circa la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità dei piani inerenti i ricorsi per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo (ex art. 161 3° comma L.F.);
Esame circa l’attuabilità degli accordi di ristrutturazione dei debiti in particolare circa la loro idoneità ad assicurare il regolare pagamento dei creditori estranei agli accordi (ex art. 182 bis L.F.);
Gestione delle soluzioni negoziate della crisi di impresa;
Gestione della procedura fallimentare con svolgimento di attività di accertamento del passivo fallimentare con la valutazione di tutte le domande di ammissione alla procedura presentate dai creditori concorsuali, liquidazione del patrimonio fallimentare e riparto del ricavato tra creditori.
Revisione legale di bilanci di esercizio e bilanci consolidati ai sensi del D.Lgs. 27 gennaio 2010 n. 39;
Revisione volontaria di bilanci, di situazioni contabili infra annuali e semestrali per finalità informative interne ed esterne; Assistenza ai Collegi Sindacali che assumono l’incarico di revisione legale;
Verifiche periodiche circa la regolare tenuta della contabilità;
Pareri di congruità nei rapporti di concambio o dei prezzi di emissione di nuove azioni con esclusione di diritto d’opzione;
Processo strutturato di audit basato sull’interazione costante e tempestiva con la direzione aziendale, allo scopo di identificare i principali gap nel sistema di controllo interno e di formulare raccomandazioni utili per la definizione di piani di azione per l’evoluzione dell’architettura di controllo;
Verifiche di conformità delle procedure e dei comportamenti aziendali a specifiche norme di legge, regolamenti o su richiesta di autorità di controllo.
Assistenza nella soluzione di problematiche di natura contabile;
Consulenza in materia di principi contabili IAS-IFRS;
Progettazione o adeguamento dei piani dei conti, procedure e manuali contabili;
Assistenza e redazione della reportistica interna;
Identificazione di azioni per il miglioramento del capitale circolante;
Check-up della situazione finanziaria;
Analisi della struttura dei costi aziendali;
Esame della marginalità dei singoli prodotti/unità di business;
Studio e valutazione del sistema di controllo interno;
Assistenza nell’implementazione del controllo di gestione.
Per l’elaborazione dei dati contabili lo Studio si avvale della propria struttura, C.S.E. CENTRO STUDI ECONOMICI s.r.l.
Aggiornamenti & Fiscalità
Rassegna Fiscale
Le ultime notizie del giorno
FdI rilancia sul condono, la Lega sulle pensioni Un caso le frasi di Piantedosi
Un emendamento di Fratelli d’Italia alla legge di Bilancio propone di riaprire i termini del condono. A beneficiarne sarebbero in particolare i cittadini della Campania. Per l’opposizione si tratta di una ‘mancia elettorale’ visto che siamo alla vigilia del voto regionale in Campania. Il ministro dell’Interno Piantedosi difende il provvedimento, paragonandolo alle regolarizzazioni dei migranti, suscitando dure reazioni da parte di Pd ed Europa Verde. La segretaria del Pd, Elly Schlein, accusa l’Esecutivo di riesumare vecchie logiche pre-elettorali. Nella maggioranza emergono perplessità. Forza Italia chiede valutazioni caso per caso. La Lega in pressing su rottamazione, modifiche alle pensioni e stop all’aumento della cedolare secca sugli affitti turistici.
Liti fiscali, i contribuenti pagano le spese legali più spesso dell’ufficio
Liti fiscali. I dati dicono che nel 2025 i contribuenti sono stati chiamati a rimborsare i costi del giudizio nel 4,5% di casi in più rispetto al Fisco in primo grado e nel 14,5% in secondo. Sono sempre più numerose le sentenze in cui nonostante il giudizio favorevole ai privati gli stessi sono chiamati a pagarsi l’avvocato e a corrispondere gli oneri processuali. La regole è che chi perde rimborsa le spese alla controparte. Dal 2016 la legge prevede che il giudice può compensare i costi solo per ‘gravi ed eccezionali ragioni che devono essere espressamente motivate’. Nei primi due trimestri dell’anno i dati dicono che per imprese e famiglie è meno facile ottenere il rimborso. L’unico dato positivo è che rispetto a 5 anni fa le percentuali di condanna alle spese sono aumentate e la forbice si è ridotta: dall’11% al 4,5% in primo grado e dal 20% al 14,5% in secondo.
Cessione d’azienda, Pex e assegnazioni escluse dalla stretta sulle plusvalenze
Una misura contenuta nella manovra 2026 penalizza in una duplice direzione il tradizionale meccanismo di rateazione delle plusvalenze derivanti dal trasferimento dei beni relativi all’impresa e precisamente: prolungando il periodo minimo di possesso che rende possibile la diluizione temporale del provento; riducendo il periodo di tale diluizione. La modifica riguarda le plusvalenze realizzate dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre prossimo. La nuova norma non si applica alle plusvalenze derivanti dal trasferimento di partecipazioni dotate dei requisiti ‘Pex’ e non riguarda i plusvalori derivanti dall’autoconsumo dei beni aziendali, dalla loro assegnazione ai soci o dalla destinazione a finalità estranee all’esercizio dell’impresa. In sintesi, dal 2026 la rateazione sarà limitata ai beni posseduti da cinque anni e la dilazione non potrà durare oltre il secondo esercizio post trasferimento.
Dichiarazioni 2025: correzioni sprint nel riporto delle perdite pregresse
Dichiarazioni 2025. Scaduto il termine per l’invio delle dichiarazioni, è possibile correggere errori tramite il ravvedimento beneficiando delle sanzioni ridotte. Anche le sanzioni per omesso versamento sono riducibili. Errori comuni riguardano il riporto delle perdite, soggetto a limiti variabili negli anni e ulteriormente modificati dal 2025, con restrizioni per società di comodo e operazioni straordinarie. La Corte di cassazione conferma che i limiti valgono anche per la retrodatazione delle fusioni. Sul riporto perdite pesa anche la qualificazione dei contributi Covid come proventi esenti ‘agevolativi’, che quindi riducono le perdite riportabili: il Mef ha confermato la posizione dell’Amministrazione finanziaria. I contribuenti sono chiamati a valutare se accettare questa impostazione o ricorrere al ravvedimento per evitare contenziosi.
La cartella per ‘omesso versamento’ non può essere motivata in giudizio
Con la sentenza n. 475/2/2025 la Corte di giustizia tributaria di Vicenza ha affermato che l’atto dell’Agenzia delle Entrate privo di motivazione è illegittimo e non può essere integrato in sede processuale. I giudici tributari hanno così condiviso la linea espressa dalla Corte di cassazione. Nel caso esaminato una società aveva impugnato una cartella di pagamento, eccependo il difetto di motivazione della stessa e del ruolo sottostante. L’ufficio aveva contestato solo in seguito l’utilizzo dei crediti acquistati da terzi.
Cambi di valore delle aree, niente denuncia Imu
La dichiarazione Imu non occorre né quando un terreno agricolo acquisisce la qualifica di area edificabile, né quando cambia il valore di mercato della stessa. Secondo l’attuale orientamento della Cassazione, in entrambi i casi il Comune sarebbe in possesso dei dati da dichiarare, cosicché non sorgerebbe alcun obbligo dichiarativo. Le Supreme corti, tuttavia, continuano a fornire indicazioni contraddittorie sulla perentorietà dell’adempimento in parola, oscillando tra rigore estremo e ampia tolleranza, generando confusione tra gli operatori del settore. Gli effetti della scelta dell’una o dell’altra tesi sono rilevanti a livello di sanzione irrogabile e termini decadenziali per l’accertamento. L’articolo fa il punto ad un mese esatto dal saldo Imu.
Affitto d’azienda, il sequestro revoca il deposito cauzionale
Antimafia. Il Tribunale di Brindisi, con la sentenza del 23 ottobre 2025, ha stabilito che il proprietario affittante non può trattenere la somma ricevuta a titolo di deposito cauzionale per compensare la morosità dell’affittuario. È pertanto illegittimo il decreto ingiuntivo che ordina l’immediato pagamento all’amministratore giudiziario dell’ammontare in deposito. Secondo i giudici del tribunale pugliese verrebbe violata la par condicio creditorum.
Il factoring non è esente dall’Iva
L’attività di factoring non può beneficiare dell’esenzione Iva prevista per le operazioni finanziarie, ma va assoggettata all’imposta. Irrilevante che i crediti siano trasferiti al factor o siano semplicemente dati in pegno a garanzia del finanziamento. A stabilirlo la Corte di giustizia Ue nella sentenza del 23 ottobre 2025, C-232/24, che riaccende l’attenzione sul probabile contrasto della prassi italiana rispetto alla normativa unionale. Il factoring rientra nella nozione ampia di ‘recupero crediti’, che deve essere interpretata estensivamente, mentre le esenzioni vanno applicate in modo restrittivo. Le operazioni di factoring formano una prestazione unica e indivisibile avente come scopo l’incasso dei crediti del cliente. Non è possibile assimilare tali servizi alla concessione di credito. L’eccezione all’esenzione ha carattere preciso e incondizionato e quindi è direttamente invocabile davanti ai giudici nazionali.
Detrazione salva con prove light
Il diritto alla detrazione Iva non può essere negato quando il soggetto passivo che lo fa valere dimostra il presupposto sostanziale dell’effettuazione della cessione di beni o prestazioni di servizi e dà prova del requisito formale attraverso la pertinente valida fattura d’acquisto annotata nei registri Iva; tuttavia, non è necessaria la prova del pagamento della fattura. Sono le conclusione a cui giunge la Corte di cassazione tributaria nell’ordinanza n. 27238/2025 depositata lo scorso 11 ottobre. Il caso riguardava la Corte di merito della Calabria che, nel confermare la liquidazione erariale per Iva relativa all’anno d’imposta 2012, negava alla contribuente il diritto alla detrazione dell’imposta.
Imu, è la dichiarazione a far fede
Con la sentenza 206 del 13 ottobre 2025 la Cgt di primo grado di Reggio Emilia ha evidenziato che un’impresa edile ha il diritto all’agevolazione Imu per i beni merce, destinati alla vendita, se presenta la dichiarazione al Comune competente. Un errore nella compilazione della denuncia per aver barrato la casella sbagliata, non può però compromettere il diritto a fruire del beneficio fiscale se lo stesso è facilmente riconoscibile dall’ente impositore. Infatti, il contribuente, per giustificare l’errore commesso, aveva fornito al Comune i bilanci d’esercizio di tutti gli anni che avevano formato oggetto di accertamento, atti a dimostrare che i beni erano destinati alla vendita. Costituisce dunque un errore materiale che non compromette l’esenzione aver barrato, nella dichiarazione, la casella 3 anziché la casella 8.
False fatture, vantaggi condivisi
La Corte di cassazione, con l’ordinanza n. 29299 dello scorso 5 novembre, si pronuncia sulle frodi Iva affermando che in caso di falsa fatturazione, fino a prova contraria, il vantaggio fiscale è da dividere a metà. E l’imposta è dovuta da chi ha emesso la falsa fattura per l’intero ammontare, fatto salvo il suo diritto al rimborso in caso sia accertato il mancato rischio di perdita di gettito fiscale. I giudici di legittimità sostengono l’indirizzo secondo il quale l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti presuppone l’equa ripartizione del vantaggio fiscale tra cedente e cessionario, gravando sul contribuente l’onere di fornire la prova contraria.
Lucro cessante senza Ires e Irap
Con l’ordinanza n. 28718 dello scorso 30 ottobre la Corte di cassazione ha evidenziato che nel risarcimento del danno patrimoniale da inadempimento di un’obbligazione risulta comunque soggetto all’imposizione fiscale il mancato guadagno costituito dalla perdita dei redditi che sarebbero stati invece percepiti dal creditore se il debitore avesse adempiuto correttamente la sua prestazione. E dunque, nel quantificare l’importo che il professionista inadempiente deve all’impresa a titolo di lucro cessante, il giudice di merito deve sempre tenere conto dei tributi che sarebbero stati pagati dall’azienda, come l’Ires e l’Irap, per determinare l’entità effettiva della somma dovuta, a meno che non sia la società danneggiata a dimostrare l’esenzione di quei redditi.
Novità Fiscali
Le ultime notizie del giorno
Interventi effettuati nei territori colpiti dal sisma - Decreto Rilancio - Ulteriori chiarimenti
Il coniuge convivente dell’usufruttuaria e comproprietaria dell’immobile danneggiato dal sisma può fruire del Superbonus con l’aliquota del 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025. È quanto, in sintesi, ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 66/E del 13 novembre 2025.
Il decreto legge Rilancio ha stabilito che per gli interventi effettuati nei comuni dei territori colpiti dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 1° aprile 2009 dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, la detrazione per gli incentivi fiscali spetta nella misura del 110% in tutti i casi disciplinati dal comma 8-bis, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.
Significa che, a determinate condizioni, la detrazione del Superbonus continua a trovare applicazione nella misura del 110% per gli interventi disciplinati dall’art. 119 del decreto Rilancio. Ciò, indipendentemente dall’assegnazione dei contributi previsti per la ricostruzione post-sisma e dalla circostanza che gli stessi siano stati effettivamente riscossi.
Il documento di prassi amministrativa chiarisce che il diritto ai contributi e la relativa eventuale rinuncia sono funzionali solamente al raddoppio dei limiti di spesa come misura ‘compensativa’ alla rinuncia dei contributi previsti dal comma 4-ter, articolo 119 del decreto Rilancio.
Il caso sottoposto all’Agenzia delle Entrate ha per protagonista il coniuge convivente dell’usufruttuaria e comproprietaria di un’abitazione che, a seguito degli eventi sismici verificatisi a partire dal 1°aprile 2009, è stata dichiarata inagibile in parte. Il nesso di causalità con l’evento calamitoso è stato attestato dalla scheda AeDES (esito C) con relativa Ordinanza Sindacale di Inagibilità. L’immobile in parola non costituisce abitazione principale.
L’istante specifica che non è mai stato possibile richiedere alcun contributo pubblico per la ricostruzione post-sisma e che le proprietarie, tramite proprio tecnico incaricato, hanno inoltrato comunicazione a mezzo Pec di rinuncia ai contributi pubblici, per poter usufruire del Superbonus Sisma bonus 110%.
È interesse della proprietà, tuttavia, riparare i danni causati dall’evento sismico per la messa in sicurezza statica e antisismica del fabbricato, usufruendo degli incentivi previsti dai commi 8-ter e 4-quater dell’articolo 119 del decreto Rilancio.
A tal fine chiede se, per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, possa fruire della detrazione con l’aliquota al 110% prevista dal comma 8-ter (Superbonus) e se la detrazione spetti nella misura del 110%, anche se la comunicazione di inizio lavori (CILAS) è intestata al coniuge.
L’Amministrazione finanziaria risponde positivamente per entrambi i quesiti formulati.
La circolare ricorda che il bonus al 110% continua ad essere applicato per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025 ma a precise condizioni, in relazione agli interventi di ristrutturazione degli immobili danneggiati dal sisma secondo quanto disposto dal comma 8-ter dell’articolo 119 del decreto Rilancio. Il predetto articolo 8-ter fa espresso riferimento ai commi 1-ter, 4-ter e 4-quater dello stesso articolo 119 che disciplinano i rapporti tra il Superbonus e i contributi previsti per la riparazione e ricostruzione degli edifici danneggiati da eventi sismici.
Con riferimento al Superbonus e alle modalità alternative di fruizione della detrazione di cui all’articolo 121 del decreto Rilancio, l’Agenzia ha fornito numerosi chiarimenti con circolari e risoluzioni e con risposte a istanze d’interpello. Con la risoluzione n. 8/E/2022 sono stati forniti chiarimenti in merito alle disposizioni disciplinate dal comma 8-ter dell’articolo 119 del decreto Rilancio.
L’articolo in parola precisa che per accedere all’agevolazione occorre che l’immobile sia di tipo residenziale e che il danno sia stato cagionato dal sisma, come certificato dalla scheda tecnica AeDES con esito di inagibilità B, C ed E, che certifichi la diretta consequenzialità del danno rispetto all’evento sismico. Inoltre, è essenziale che l’immobile sia situato in uno dei Comuni per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
In merito alle spese ammesse al Superbonus, il documento di prassi amministrativa conferma che la maxi-detrazione si applica solo alle spese che sono rimaste a carico del contribuente. Inoltre non è obbligatoria la rinuncia ai contributi commissariali, tranne nel caso in cui si intenda accedere al raddoppio dei limiti di spesa.
Relativamente all’intestazione della CILAS al coniuge proprietario e non al familiare convivente ai fini della fruizione del Superbonus, l’Agenzia ha precisato che ‘la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali all’esecuzione dei lavori sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione’. Tali chiarimenti ‘devono intendersi riferiti, in via generale e laddove compatibili, anche al Superbonus’.
Nel caso analizzato, quindi, l’istante può fruire del Superbonus con l’aliquota al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2025 in qualità di coniuge convivente della usufruttuaria e comproprietaria dell’immobile danneggiato dagli eventi sismici. Irrilevante che la CILAS sia intestata al familiare.
Espropriazione per pubblica utilità e diritto del soggetto concessionario - Adempimenti di pubblicità immobiliare ed in ambito catastale
Non è possibile procedere alla trascrizione del provvedimento di esproprio, oltre che in favore del Demanio dello Stato, anche in favore del soggetto concessionario degli immobili espropriati quale soggetto titolare di un determinato uso su tali immobili. Tale diritto trova invece evidenza nelle intestazioni catastali del concessionario/gestore. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella risoluzione n. 65/E del 10 novembre 2025.
Una società che si occupa della gestione e della manutenzione delle strade di proprietà dello Stato e provvede su base convenzionale/concessionaria agli atti di esproprio, chiede se è possibile ottenere la trascrizione, oltre che in favore del Demanio dello Stato per il diritto di proprietà, anche in favore dell’ente concessionario/gestore per il corrispondente diritto derivante dal rapporto di concessione.
Il richiedente evidenzia che la Conservatoria dei registri immobiliari destinataria della richiesta di trascrizione ritiene che il richiamato ‘uso del concessionario’ possa trovare evidenza nelle intestazioni catastali, ma non anche nei registri immobiliari, in quanto non riguarda un diritto reale.
L’Agenzia delle Entrate rileva che il Testo unico sugli espropri (Dpr n. 327 dell’8 giugno 2001) indica i soggetti competenti all’emanazione degli atti del procedimento espropriativo nelle amministrazioni statali, nelle Regioni, Province, Comuni ed altri enti pubblici cui il potere espropriativo è delegato da un ente pubblico o è riconosciuto per legge.
Le norme attribuiscono al soggetto beneficiario la trascrizione dell’esproprio, ma non individuano anche il soggetto, da indicare nella nota di trascrizione, a favore del quale il diritto di proprietà deve essere trascritto. In assenza di tale indicazione, pertanto, il destinatario titolare dell’immobile oggetto di esproprio potrà essere solo il Demanio dello Stato.
L’articolo 23 del Testo unico degli espropri precisa che non è richiesta la trascrizione in favore del concessionario. La stessa, inoltre, avrebbe finalità diverse da quelle previste per i diritti reali che devono essere opponibili a terzi per effetto della ‘priorità’ della formalità.
L’Agenzia ritiene che non sia possibile la trascrizione dei provvedimenti di esproprio, oltre che in favore del nuovo proprietario (Demanio dello Stato), anche a favore del concessionario/gestore degli immobili espropriati.
La risoluzione evidenzia, inoltre, che in linea di principio la pubblicità immobiliare e il catasto rappresentano due sistemi ‘complementari’, che perseguono però finalità diverse. Il sistema della trascrizione, infatti, ha lo scopo principale di rendere opponibili ai terzi gli atti relativi ai diritti reali su beni immobili, mentre l’intestazione catastale risponde all’esigenza inventariale di tenere aggiornate le intestazioni dell’immobile per finalità fiscali.
Sulla base dell’atto che ha formalizzato il rapporto concessorio instaurato tra l’Amministrazione statale e l’ente concessionario/gestore per la competenza ad espletare le procedure espropriative, è quindi possibile richiedere il completamento dell’intestazione catastale in favore dell’ente concessionario/gestore per il corrispondente uso di cui beneficia.
Questa richiesta di completamento dell’intestazione non potrà però essere veicolata in sede di domanda di trascrizione del decreto di esproprio nel cui contesto è prevista, allo stato attuale, la sola possibilità di richiedere la ‘voltura catastale’ dell’atto da trascrivere nei confronti del soggetto beneficiario della trasferita titolarità del bene immobile.
Istituzione del codice tributo per la restituzione spontanea del contributo a fondo perduto non spettante Art. 1, comma 2, Dl 212/2023
Il decreto legge n. 212/2023 all’articolo 1, comma 2, ha previsto l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che sostengono dal 1°gennaio 2024 al 31 ottobre 2024 spese relative a interventi edilizi per le quali spetta una detrazione d’imposta nella misura del 70% e che si trovano in particolari condizioni reddituali.
Il ministero dell’Economia, con il decreto del 6 agosto 2024, ha definito i criteri e le modalità di erogazione del contributo in parola.
Con un provvedimento del 18 settembre 2024 il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha definito il contenuto informativo e le modalità con i termini di presentazione delle domande per il riconoscimento del contributo a fondo perduto.
Il provvedimento citato dispone che le somme dovute a titolo di restituzione del contributo, se riconosciuto non dovuto, anche in parte, sono versate al bilancio dello Stato con le modalità previste dall’art. 17 del Dlgs n. 241/1997.
Per consentire la restituzione spontanea del contributo a fondo perduto non spettante, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 64/E del 10 novembre 2025, ha istituito il codice tributo ‘8161’ denominato ‘Contributo a fondo perduto per superbonus – Restituzione spontanea – Art. 1, comma 2, Dl n. 212/2023’ da utilizzare tramite il modello ‘F24 Versamenti con elementi identificativi’ (F24 ELIDE).
Istituzione dei codici tributo per i versamenti in materia di imposizione minima globale di cui al Titolo II Dlgs n. 209/2023
Il Decreto legislativo n. 209/2023 al Titolo II ha introdotto la normativa sull’imposizione minima globale dei grandi gruppi multinazionali e nazionali di imprese. Il decreto ha recepito la Direttiva Europea 2022/2523 che, a sua volta, ha recepito nel mercato unico il nucleo principale dell’accordo globale sul c.d. Secondo Pilastro (‘Pillar 2’) che mira ad introdurre una tassazione minima effettiva delle imprese multinazionali a livello globale.
In particolare l’articolo 9 del decreto ha previsto che l’imposizione integrativa in Italia si articola in tre tipologie di imposta: l’imposta minima integrativa (articoli 13, 14 e 15), l’imposta minima suppletiva (articoli 19, 20 e 21) e l’imposta minima nazionale (articolo 18).
Nello specifico, gli obblighi di versamento sono disciplinati dall’articolo 53, comma 2, del decreto e le relative disposizioni attuative sono previste dall’articolo 6 del decreto 7 novembre 2025 del ministero dell’Economia.
Tali tributi sono dovuti in euro e devono essere versati con il modello F24, senza possibilità di compensazione.
Il versamento delle imposte avviene in due rate: la prima, pari al 90% dell’importo dovuto, va corrisposta entro l’undicesimo mese successivo all’ultimo giorno dell’esercizio al quale l’imposta si riferisce e l’importo residuo entro l’ultimo giorno del mese successivo al termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa a tale esercizio.
La relazione illustrativa al decreto dispone che, per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare, il primo versamento per l’imposizione integrativa dovuta in relazione al 2024 dovrà essere effettuato entro l’ultimo giorno di novembre 2025 e la seconda rata dell’imposta dovuta per il 2024 dovrà essere versata entro luglio 2026. A partire dall’esercizio successivo a quello transitorio, la seconda rata per l’imposta dovuta nel 2025 dovrà essere versata entro il mese di aprile 2027 (con la prima rata da versare entro novembre 2026).
Per consentire il versamento delle imposte in parola, tramite modello F24, l’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 63/E del 10 novembre 2025, ha istituito i seguenti codici tributo:
- ‘2730’ denominato ‘Imposta minima integrativa – articoli 13, 14 e 15 del Dlgs 27 dicembre 2023 n. 209’;
- ‘2731’ denominato ‘Imposta minima suppletiva – articoli 19, 20 e 21 del Dlgs 27 dicembre 2023 n. 209’;
- ‘2732’ denominato ‘Imposta minima nazionale – articolo 18 del Dlgs 27 dicembre 2023 n. 209’.
Per il versamento, tramite modello F24, delle sanzioni e degli interessi dovuti in caso di ravvedimento, si istituiscono i seguenti codici tributo:
-’2733’ denominato ‘Sanzione da ravvedimento – Imposta minima integrativa, suppletiva o nazionale – articoli 13 e seguenti del Dlgs 27 dicembre 2023 n. 209’;
‘2734’ denominato ‘Interessi da ravvedimento – Imposta minima integrativa, suppletiva o nazionale – articoli 13 e seguenti del decreto legislativo 27 dicembre 2023 n. 209’.
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